La Casa di Dio
Cominciare una chiesa senza denaro
Jim Elliff
Non mi arrogo la presunzione di conoscere il solo metodo giusto per fondare una chiesa, ma questo è certo: sono sempre più frustrato col tipo di approccio che richiede molti soldi per poterlo fare. Spesso per fondare una chiesa si passano prima degli anni a raccogliere dei fondi. Voglio qui brevemente spiegare perché credo questo sia spesso poco saggio. Non cercherò di dimostrare a fondo quello che dirò, e non intendo dire che non vi sia alcun’altra soluzione se non la mia. Ma vorrei proporvi alcune considerazioni che voi possiate soppesare se state pensando di iniziare una nuova chiesa. Quello che conta è seguire Cristo. Ecco quello che ho da dire sul bisogno di raccogliere fondi per poter fondare una nuova chiesa:
1. Non ha precedente scritturale. I leader di chiesa (profeti ed insegnanti, Atti 13, 1-2) una volta cercata e compresa la volontà di Dio, immediatamente mandarono Paolo e Barnaba a fondare chiese. Quando essi iniziavano una nuova opera, non vi era una data precisa di inaugurazione come accade oggi. Cominciava dovunque e quandunque un numero (non specificato) di credenti erano insieme, in modo immediato.
2. E’ motivo di frustrazione per chi deve condurre questa fondazione. Dio non ha chiamato i missionari ad essere raccoglitori di fondi, ma ad evangelizzare e discepolare.
3. Presume vi siano bisogni che la Bibbia invece non richiede. In altre parole, i fondatori di chiesa spesso raccolgono fondi per cose superflue, come computer, impianti del suono, edifici, e cose del genere che non hanno niente a che fare con quanto Dio realmente richiede nella Scrittura per poter cominciare. Secondo il Nuovo Testamento, una chiesa ha bisogno soltanto di questo: qualcuno che istighi un inizio (un istigatore), se possibile dei compagni, ed un luogo dove incontrarsi (come un appartamento o una casa). Questo è tutto. All’inizio non vi è nemmeno bisogno di avere già degli anziani riconosciuti. Chi inizia l’opera fungendovi da leader-istigatore può essere accettato come anziano/i dopo, una volta che vi sia un certo gruppo che possa riconoscerlo/i come tale, se sia capace e qualificato per questa funzione. Anzi, si può ben dire che tutte le chiese del Nuovo Testamento all’inizio, per un periodo, erano senza anziani riconosciuti.
4. Spesso presuppone che siano necessari molti soldi per il futuro successo della chiesa. Questo è un presupposto non giustificato. Come coppie che sono in grado di vivere solo con due salari perché hanno sempre fatto solo così, così le chiese che iniziano con dei fondi esterni pensano che ne avranno sempre bisogno anche in seguito. Ad esempio, se tre membri di staff e le spese di fitto (o mutuo) per un edificio, più il denaro per comprare mobili ed equipaggiamento, sono presenti per i primi due anni, potrebbe sembrare impossibile vivere senza essi quando quei fondi sono finiti, e così si continuerà a cercare aiuto esterno. E’ molto più stabile per la chiesa essere auto-sufficiente fin dall’inizio, ed è interamente possibile se si segue un certo modello neotestamentario di chiesa semplice.
5. Si fonda sull’idea non necessaria che i pastori debbano essere pagati. Questa idea si può discutere da molti lati, ma come minimo posso dire che è del tutto non necessario che i primi pastori di una chiesa siano supportati finanziariamente. Credo che questa era la regola nel Nuovo Testamento. E’ vero che chi svolge una funzione apostolica, cioè missionaria, avrebbe bisogno di supporto a motivo della loro difficoltà a lavorare in quanto in frequente spostamento. Ma chi risiede stabilmente in una certa località e fonda una chiesa lì dove risiede, non deve pensare di aver bisogno di un salario dalla chiesa, specialmente nelle prime fasi.
In realtà, il concetto di un pastore che fonda una chiesa, ovvero un pastore che inizia una chiesa che poi serve e conduce per molti anni e da cui viene salariato, non è qualcosa esemplificato chiaramente dalla Scrittura. Inoltre, se quella chiesa rimane piccola in numero, penso che aspettarsi del denaro non sia nemmeno ragionevole. Suggerisco invece che chi fonda una chiesa cominci immediatamente a farlo, se sono operai approvati e realmente chiamati da Dio. Iniziando piccoli, specialmente con un modello neotestamentario di rete di chiese in casa, non richiede alcun fondo iniziale. Chi fonda la chiesa può iniziare o dove vive, o spostarsi dove può assicurarsi un lavoro, così che può immediatamente darsi all’opera senza impedimenti. Ovviamente, se si è missionari itineranti, il discorso è diverso.
Per aiutare l’opera, potrebbe essere una buona idea iniziare con due o tre famiglie che si impegnano per essa e che formeranno il nucleo centrale della chiesa. Dunque invece di cercare denaro per l’opera, chi fonda la chiesa cerca persone, una famiglia o due per cominciare il percorso insieme. Una volta trovate queste persone, si può certo dire che una chiesa è già iniziata, e spesso i leader futuri della chiesa sono già in questo gruppo iniziale. E questo a costo zero.
Voglio infine dare una parola di cautela a riguardo. Sto proponendo e difendendo che la chiesa cominci nel modo più semplice ed economico possibile, ma non sto affatto dicendo che semplicità significhi mancanza di contenuto, di struttura biblica, disattenzione alla dottrina, o autonomia dall’autorità di Cristo. Inoltre, a volte una famiglia che non riesce ad adattarsi in una chiesa locale in zona potrebbe cominciare la sua propria chiesa a cominciare solo dalla propria famiglia e questo è legittimo. Fare questo non è giusto in ogni caso però, specialmente se il motivo per cui quella famiglia non si adatta in una chiesa già esistente ha a che fare con intolleranza verso questioni molto secondarie.
Cominciare una chiesa non deve per forza essere costoso. In teoria si può iniziare una chiesa a costo zero. E se poi vogliamo che una chiesa si moltiplichi, di certo questo modello è migliore di altri.
Mi rendo conto di aver semplificato il tutto, ma dopotutto non così tanto.
Traduzione di Francesco De Lucia con permesso dell'autore dell'articolo originale