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Tre falsi vangeli

James M. Frye

 

 

 

Ai giorni nostri ci sono molti falsi vangeli che vengono predicati e che si oppongono in maniera diretta al vero Vangelo presentato in questo articolo. Diamo un breve sguardo ad alcuni dei più comuni. 

 

 

Falso vangelo n. 1: la salvezza per opere

 

Ho parlato a molte persone che frequentano chiese e che hanno sposato questo falso vangelo. Sembra che questo falso vangelo venga loro insegnato proprio nella loro chiesa. Quando chiedo in base a cosa gli dovrebbe essere permesso di entrare in paradiso dopo la morte essi rispondono che sono brave persone e hanno fatto più bene che male. Pensano che Dio li farà entrare in paradiso perché le loro buone azioni superano le loro cattive azioni. Cosa dice la Bibbia a riguardo? 

 

Chiunque infatti osserva tutta la legge, ma la trasgredisce in un punto solo, si rende colpevole su tutti i punti (Gm. 2:10). 

 

Ciò di cui non si rendono conto è che la legge di Dio richiede perfezione assoluta. Se una persona pecca anche solo una volta verrà giudicata colpevole dalla legge di Dio di averla trasgredita tutta e sempre. 

 

Voi dunque siate perfetti, come è perfetto il Padre vostro celeste (Mt. 5:48). 

 

Forse che qualche uomo abbia vissuto mai una vita senza peccato come Dio è senza peccato oltre a Gesù Cristo? No, tutti gli uomini hanno peccato e vengono meno (Rom. 3:23). 

 

perché mediante le opere della legge nessuno sarà giustificato davanti a lui; infatti la legge dà soltanto la conoscenza del peccato (Rom. 3:20). 

 

Come abbiamo detto in precedenza, la parola “giustificato” significa essere dichiarato giusto davanti a Dio. Secondo il verso sopra nessuno, nemmeno un solo essere umano sarà dichiarato giusto davanti a Dio per le sue opere/azioni. Perché? Perché la legge richiede perfezione assoluta e tutti l’hanno trasgredita peccando. La legge di Dio, i comandamenti di giusto e sbagliato, non furono mai dati perché mediante essi ci si potesse salvare. Furono dati per mostrare all’uomo il suo peccato, che egli non poteva salvare se stesso, e che aveva bisogno di un salvatore. Questo vuol dire il verso quando dice “la legge dà soltanto la conoscenza del peccato” . 

 

Ma la Scrittura ha rinchiuso ogni cosa sotto peccato, affinché i beni promessi sulla base della fede in Gesù Cristo fossero dati ai credenti … Così la legge è stata come un precettore per condurci a Cristo, affinché noi fossimo giustificati per fede (Gal. 3:22, 24). 

 

La legge di Dio è data per mostrare all’uomo che non si può salvare “facendo del bene”. In quel modo è stato come un tutore per insegnarci che potevamo essere salvati soltanto per fede. 

 

 

Falso vangelo n. 2: la salvezza per fede ed opere

 

Uno dei più comuni falsi vangeli ai giorni nostri è l’idea che una persona si salvi per fede più opere. Chi sostiene questo insegnamento insegna correttamente che nessuno può essere salvato per opere. Ma essi aggiungono a questo l’errore che non ci si può salvare nemmeno per sola fede. La Scrittura stessa dice in molti luoghi che si è salvati semplicemente mediante la fede senza alcuna opera/azione commessa dall’uomo. Ecco alcuni versi. 

 

Infatti è per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi; è il dono di Dio. Non è in virtù di opere affinché nessuno se ne vanti (Ef. 2:8-9). 

 

poiché riteniamo che l'uomo è giustificato mediante la fede senza le opere della legge … mentre a chi non opera ma crede in colui che giustifica l'empio, la sua fede è messa in conto come giustizia. Così pure Davide proclama la beatitudine dell'uomo al quale Dio mette in conto la giustizia senza opere (Rom. 3:28; 4:5-6). 

 

La Scrittura è molto chiara: la salvezza è per fede soltanto senza alcuna opera/azione che si possa fare per aggiungere ad essa. Abbiamo visto prima ciò che la Parola di Dio dice in Galati riguardo a chi predica un falso vangelo. Il motivo che occasionò quell’epistola fu proprio il falso vangelo della “salvezza per fede più opere”. Dopo che Paolo percorse ed evangelizzò la regione di Galazia col Vangelo della sola fede ed ebbe stabilito chiese, dei falsi insegnanti sopraggiunsero e dissero che quello che insegnava Paolo non era vero. Essi dicevano che si poteva essere salvati solo per fede più opere. L’opera in particolare che essi richiedevano era la circoncisione. 

 

Alcuni, venuti dalla Giudea, insegnavano ai fratelli, dicendo: «Se voi non siete circoncisi secondo il rito di Mosè, non potete essere salvati». E siccome Paolo e Barnaba dissentivano e discutevano vivacemente con loro, fu deciso che Paolo, Barnaba e alcuni altri fratelli salissero a Gerusalemme dagli apostoli e anziani per trattare la questione (At. 15:1-2). 

 

Paolo e Barnaba disputarono con questi falsi insegnanti, e ciò portò alla scrittura del libro di Galati, sotto l’ispirazione dello Spirito Santo, per avvertirli di questo falso vangelo. Egli inizia l’epistola come abbiamo già visto prima: 

 

Mi meraviglio che così presto voi passiate, da colui che vi ha chiamati mediante la grazia di Cristo, a un altro vangelo. Ché poi non c'è un altro vangelo; però ci sono alcuni che vi turbano e vogliono sovvertire il vangelo di Cristo. Ma anche se noi o un angelo dal cielo vi annunciasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo annunciato, sia anatema. Come abbiamo già detto, lo ripeto di nuovo anche adesso: se qualcuno vi annuncia un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anatema (Gal. 1:6-9). 

 

Di nuovo, il passaggio sopra fu scritto per condannare il falso vangelo della salvezza per fede più opere. Paolo continua dicendo: 

 

Ecco, io, Paolo, vi dichiaro che, se vi fate circoncidere, Cristo non vi gioverà a nulla … Voi che volete essere giustificati dalla legge, siete separati da Cristo; siete scaduti dalla grazia (Gal. 5:2, 4). 

 

Paolo dice che se si fanno circoncidere come “opera” in aggiunta alla fede per essere salvati allora Cristo e il Suo sacrificio alla croce per il peccato non gioverà a nulla. Il sacrificio di Cristo per il peccato non avrebbe alcun effetto per loro, in altre parole non sarebbero salvati. Come ho detto prima, un falso vangelo non può salvare nessuno. 

 

Purtroppo questo falso vangelo di salvezza per fede più opere è insegnato in molte chiese al giorno d’oggi. La versione più comune è che si è salvati per fede più un rito come ad es. il battesimo in acqua. Ma non importa cosa si aggiunge alla fede, sono tutti falsi vangeli. 

 

Essere battezzati è solo un frutto della salvezza, chi crede veramente vorrà essere battezzato in ubbidienza alla Scrittura. La “chiesa di Cristo” insegna che la salvezza viene dall’udire, più credere, più ravvedersi, più confessare, più essere battezzati. Questo anche è un falso vangelo che viene condannato nelle Scritture. Fa diventare i frutti della vera fede genuina opere che bisogna fare in aggiunta alla fede per essere salvati. 

 

 

Falso vangelo n. 3: la salvezza facile e l’essere tiepidi

 

Questo falso vangelo è di gran lunga il più comune al giorno d’oggi. Vi sono molte versioni differenti di esso ma tutte hanno in comune il diluire uno o più elementi del vero Vangelo biblico. 

 

Il ravvedimento è spesso fatto diventare nient’altro che un cambiamento di idea che può o non può risultare in un cambiamento di comportamento. La fede è spesso relegata a poco più che un assenso mentale a una serie di fatti. Il peccato personale e il giudizio di Dio è spesso così minimizzato che a stento si riconosce da cosa si è salvati. Ma per favore capite questo: non si può essere salvati a meno che prima non si è convinti che si è perduti. 

 

E’ fin troppo comune al giorno d’oggi protestare contro l’insegnamento biblico che si deve arrendere le proprie vite alla Signoria di Cristo. E’ anche molto comune rigettare l’insegnamento biblico che si deve ubbidire alla chiamata di seguire Cristo e diventare Suoi discepoli. Viene invece detto che essere un discepolo ed essere un cristiano sono due cose differenti. Abbiamo già visto dalla Bibbia che ciò non è vero (Atti 11:26). Si dice che si può conoscere Cristo come salvatore mentre si può rifiutare di sottomettersi a Lui come Signore, ma Cristo è sia Signore che salvatore e non possiamo dividerlo in due persone. Chi rifiuta di sottomettersi alla Sua Signoria non può averlo nemmeno come salvatore. 

 

Chi rifiiuta l’insegnamento della necessità di sottomettersi alla Signoria di Cristo dice che chi insegna questa cosa insegna un falso vangelo. Ma come abbiamo visto in precedenza arrendersi alla Signoria di Cristo è un frutto della vera fede salvifica, non un’opera fatta in aggiunta alla fede per ottenere alla salvezza. 

 

La Bibbia dice che il vero ravvedimento risulta in un cambiamento del proprio comportamento: 

 

Giovanni dunque diceva alle folle che andavano per essere battezzate da lui: «Razza di vipere, chi vi ha insegnato a sfuggire l'ira futura? Fate dunque dei frutti degni del ravvedimento, e non cominciate a dire in voi stessi: "Noi abbiamo Abraamo per padre!" Perché vi dico che Dio può da queste pietre far sorgere dei figli ad Abraamo. Ormai la scure è posta alla radice degli alberi: ogni albero dunque che non fa buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco (Lu. 3:7-9). 

 

Qui vediamo la predicazione di Giovanni il Battista. Notate che dice alle persone che “dire” di essersi ravveduti non è abbastanza, il vero ravvedimento è dimostrato col frutto di un comportamento diverso. Questa è la stessa cosa che abbiamo detto sul frutto della fede. Il vero ravvedimento biblico non è solo un cambiamento di idea, ma risulta anche nel cambiamento delle proprie azioni. Se ci si ravvede davvero e si viene davvero salvati la propria vita cambierà di conseguenza. 

 

Alcuni che insegnano questo falso vangelo dicono che Gesù e Paolo insegnarono due vangeli completamente diversi, dicono che Gesù insegnò un vangelo per gli ebrei, che chiamano “il vangelo del regno” e che Paolo insegnò un vangelo separato per i gentili, i non ebrei, che chiamano “il vangelo della grazia”. Credono che ciò si trovi in due scritture che loro fraintendono: 

 

Gesù andava attorno per tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe e predicando il vangelo del regno, guarendo ogni malattia e ogni infermità tra il popolo (Mt. 4:23). 

Ma non faccio nessun conto della mia vita, come se mi fosse preziosa, pur di condurre a termine la mia corsa e il servizio affidatomi dal Signore Gesù, cioè di testimoniare del vangelo della grazia di Dio (At. 20:24).

 

Il fatto che si parli del vangelo in due modi leggermente diversi significa forse che Gesù e Paolo insegnarono due vangeli separati? Non se si capisce che si può parlare dello stesso aggeggio come “un refrigeratore” e un “frigorifero” senza che diventino due elettrodomestici distinti. Che modo di pensare! Un’interpretazione del genere legge quei passaggi biblici totalmente fuori dal loro contesto. Cosa voleva dire Paolo quando parla della predicazione del vangelo? Leggiamo quel verso insieme a quello seguente: 

 

Ma non faccio nessun conto della mia vita, come se mi fosse preziosa, pur di condurre a termine la mia corsa e il servizio affidatomi dal Signore Gesù, cioè di testimoniare del vangelo della grazia di Dio. E ora, ecco, io so che voi tutti fra i quali sono passato predicando il regno, non vedrete più la mia faccia (At. 20:24-25). 

 

Secondo il passaggio stesso, che viene distorto e abusato, quando Paolo predicava il vangelo della grazia stava difatto predicando il Regno di Dio, il vangelo del regno. E’ difficile capire come si può insegnare tali falsità senza voler distorcere di proposito le Scritture (II Cor. 4:2; II Pt. 3:16). 

 

Prima abbiamo visto che Paolo scrisse Galati sotto l’ispirazione divina. Abbiamo anche visto che in quel libro Paolo pronuncia una maledizione su chiunque insegni un vangelo diverso. Lo Spirito Santo forse quindi qui condanna Gesù per aver predicato un vangelo diverso da quello di Paolo? Certo che no! Ma se si deve credere a questi falsi insegnanti, dovrebbe essere proprio così, il che è impossibile. 

 

In questo stesso passaggio Paolo parla del vangelo che egli predicava come “il vangelo di Cristo”: 

 

Ché poi non c'è un altro vangelo; però ci sono alcuni che vi turbano e vogliono sovvertire il vangelo di Cristo. Ma anche se noi o un angelo dal cielo vi annunciasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo annunciato, sia anatema (Gal. 1:7-8). 

 

Paolo dice che chiunque predichi qualsiasi altro vangelo che non quello che lui predicava è maledetto, e parla del suo vangelo come del “vangelo di Cristo” (il vangelo che Cristo predicava). Paolo dice sotto ispirazione divina che lui e Cristo predicavano entrambi lo stesso vangelo. Ma queste persone ci dicono che non è così, chi dunque dobbiamo credere, Dio o gli uomini? 

 

Inoltre, nel dire che il vangelo di Gesù era solo per i Giudei e non per i gentili, stanno invalidando il Grande Mandato di Gesù: 

 

Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutte quante le cose che vi ho comandate. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell'età presente (Mt. 28:19-20). 

 

Gesù disse che dobbiamo fare discepoli di tutte le nazioni insegnando loro ad ubbidire a tutte le cose che Lui Stesso insegnò ai Suoi discepoli. Ciò include il vangelo del regno che Egli insegnò in maniera estesa, inclusa la chiamata ad arrendersi alla Sua Signoria e al seguirlo come Suoi discepoli. Ma costoro insegnano che il vangelo di Gesù era solo per i Giudei e non dovremmo insegnare queste cose come parte del Vangelo ai non Giudei. La Bibbia dice l’esatto opposto. Di nuovo, chi dobbiamo credere: Dio o gli uomini? Dio non ha un piano un piano di salvezza per i Giudei e uno per i gentili. 

 

Poiché non c'è distinzione tra Giudeo e Greco, essendo egli lo stesso Signore di tutti, ricco verso tutti quelli che lo invocano (Rom. 10:12). 

… Dio non ha riguardi personali (At. 10:34). 

 

Ecco perché odio questo falso insegnamento, perché perverte le parole del Dio vivente: 

 

… avete falsato le parole del Dio vivente, del SIGNORE degli eserciti, nostro Dio (Ger. 23:36). 

Mediante i tuoi precetti io divento intelligente; perciò detesto ogni doppiezza (Sal. 119:104). 

 

Come abbiamo visto in questo articolo la fede non è un mero assenso mentale ad una serie di fatti. La vera fede genuina risulta in un cambiamento di vita e di azioni. 

 

Perché essi stessi raccontano quale sia stata la nostra venuta fra voi, e come vi siete convertiti dagl'idoli a Dio per servire il Dio vivente e vero (I Tess. 1:9). 

 

Non sapete che gl'ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non v'illudete; né fornicatori, né idolatri, né adùlteri, né effeminati, né sodomiti, né ladri, né avari, né ubriachi, né oltraggiatori, né rapinatori erediteranno il regno di Dio. E tali eravate alcuni di voi; ma siete stati lavati, siete stati santificati, siete stati giustificati nel nome del Signore Gesù Cristo e mediante lo Spirito del nostro Dio (I Cor. 6:9-11). 

 

Queste persone si convertirono dall’idolatria, dalle false religioni, dalle loro vite di peccato quando giunsero alla fede. Ma molti nei nostri giorni professano di essere salvati mentre continuano a vivere nel peccato. La Bibbia ci avverte di non ingannarci: chi vive nel peccato non sarà salvato. Se professate di essere salvati ma la vostra vita non è cambiata dovete chiedervi onestamente se siete stati davvero salvati. 

 

Esaminatevi per vedere se siete nella fede; mettetevi alla prova … (II Cor. 13:5). 

 

Il vangelo, come spesso viene oggi presentato, è diluito ed incompleto. Viene detto alle persone che se fanno una preghiera, se andranno avanti durante un incontro di chiesa, sono salvati e non devono dubitarne. Ma molte di queste stesse persone poi non si sono arrese a Cristo come Signore. Molte di loro rifiutano di credere ed obbedire a quanto dice la Bibbia in molti luoghi. Cosa dice la Bibbia di queste persone? 

 

E quei miei nemici che non volevano che io regnassi su di loro, conduceteli qui e uccideteli in mia presenza (Lu. 19:27). 

 

Il verso sopra è parte di una parabola che Gesù racconto riguardo all’usare i nostri doni ed abilità per servire Lui. Le persone nella parabola rifiutarono che il Re regnasse su di loro, e per questo furono uccise. Chi può seriamente dubitare dopo aver letto questo passaggio che i seguaci di Gesù sono liberi di rigettare la Sua Signoria sulle loro vite? 

 

E che dire di chi rigetta quello che la Parola di Dio dice e/o che rifiuta di ubbidirle? 

 

Chi è da Dio ascolta le parole di Dio. Per questo voi non le ascoltate; perché non siete da Dio (Gv. 8:47). 

Da questo sappiamo che l'abbiamo conosciuto: se osserviamo i suoi comandamenti. Chi dice: «Io l'ho conosciuto», e non osserva i suoi comandamenti, è bugiardo e la verità non è in lui (I Gv. 2:3-4). 

 

Abbiamo considerato prima entrambi questi passaggi. La Scrittura dice chiaramente che chi non ascolterà quello che la Parola di Dio dice e quelli che non metteranno in pratica quello che dice non sono salvati. Nessuno vive una vita senza peccato in questo mondo, prima o dopo la salvezza. Ma la Parola dice chiaramente che chi è davvero salvato crederà ed ubbidirà la Parola di Dio. Ascoltare e sottomettersi alla Parola di Dio sono entrambi frutti della vera fede che salva. 

 

Molti che dicono di essere salvati mediante il vangelo diluito e tiepido dei giorni nostri rigettano il vero Vangelo quando esso è presentato loro. Diluire il vangelo per ottenere più seguaci non risulta in più persone salvate, ma in moltitudini di persone ingannate che pensano di essere salvate quando invece non lo sono! 

 

Chiedetevi: perché la Bibbia contiene tutti quegli avvertimenti su chi è davvero salvato e chi non lo è? Forse che sta davvero mettendo in guardia le persone di non ingannarsi nel pensare falsamente di essere salvate quando in realtà non lo si è? 

Traduzione dall'articolo originale di F. De Lucia  COPYRIGHT © 2016

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